Verdi: La Forza del Destino (Libretto. LA FORZA DEL DESTINOMelodramma in quattro atti. Libretto. Francesco Maria Piavedal dramma Don Alvaro o La fuerza del sino di Angel Perez de Saavedra. Prima rappresentazione. Pietroburgo (Teatro Imperiale)Personaggi. IL MARCHESE DI CALATRAVA (Basso)DONNA LEONORA, figlia del Marchese (Soprano)DON CARLO DI VARGAS, figlio del Marchese (Baritono)DON ALVARO (Tenore)PREZIOSILLA, giovane zingara (Mezzosoprano)Il. L PADRE GUARDIANO (Basso)FRA MELITONE (Baritono)CURRA, cameriera di Leonora (Mezzosoprano)UN ALCADE (Basso)MASTRO TRABUCO, mulattiere, poi rivendugliolo (Tenore)UN CHIRURGO, militare spagnolo (Tenore)COROmulattieri, paesani e paesane spagnoli e italiani, soldati spagnoli e italiani,frati francescani, questuanti. BALLETTOpaesani e paesane, vivandiere, spagnole e italiane, soldati spagnoli e italiani. Luogo. Spagna e Italia. Epoca. Verso la met. Una sala tappezzata di damasco con ritratti di famiglia ed arme gentilzie, addobbata nello stile del secolo XVIII, per. Di fronte, due finestre; quella a sinistra chiusa, l'altra a destra aperta e praticabile, dalla quale si vede un cielo purissimo, illuminato dalla luna, e cime d'alberi. Ognuna delle pareti laterali ha due porte. La prima a destra dello spettatore . A mezza scena, alquanto a sinistra, . Un seggiolone presso il tavolino; un mobile con sopra un oriuolo fra le due porte a destra; altro mobile sopra il quale . Aries Los cambios del d. Curra viene dalla sinistra. MARCHESEabbracciandola con affetto Buona notte, mia figlia. Non pianger. LEONORAfra s. Se ancor restava,appreso il ver gli avrei . Addio. CURRAM'aiuti, signorina, pi. Don Alvaro senza mantello, con giustacuore a maniche larghe, e sopra una giubbetta da Majo, rete sul capo, stivali, speroni, entra dal verone e si getta tra le braccia di Leonora. Http:// This feature is not available right now. Please try again later. Rosa Ponselle et Enrico Caruso dans La forza del destino Donn Todos los cuerpos tienen masa ya que est. Por lo tanto, la masa y el peso son dos propiedades diferentes y no deben confundirse. Los atentados del 11 de septiembre de 2001, que la administraci. Aprendiendo el Simbolismo y la Fuerza del N. La fuerza del destino (t ALVAROAh, per sempre, o mio bell'angiol,Ne congiunge il cielo adesso! L'universo in questo amplesso. Io mi veggo giubilar. LEONORADon Alvaro! ALVAROCiel, che t'agita? LEONORAPresso . Alvaro! ALVAROEleonora! Io sol sapr. Tolga Iddio. Che i passi miei per debolezza segua; Sciolgo i tuoi giuri. Le nuziali tede. Sarebbero per noi segnal di morte. Se tu, com'io, non m'ami, se pentita . Andiam,Dividerci il fato non potr. Andiam,Dividerci il fato non potr. Andiam. Dividerci il fato non potr. La leyenda del minotauro. El minotauro era hijo de Pasifae, esposa del rey Minos de Creta y de un toro blanco enviado por Poseid.Difenderti degg'io. LEONORARipon quell'arma. Contro al genitore. Vorresti? Infame figlia! LEONORAcorrendo a suoi piedi. No, padre mio. MARCHESEIo pi. Il dubbio. Che l'ardir mio qui desta. Si tolga colla vita. Eccomi inerme. Getta via la pistola che, cadendo al suolo scarica il colpo, e ferisce mortalmente il Marchese. MARCHESEIo muoio! ALVAROdisperato. Arma funesta! LEONORAcorrendo al padre. Aita! MARCHESEa Leonora. Lungi da me. Contamina tua vista la mia morte! LEONORAPadre! MARCHESETi maledico! Cade tra le braccia dei servi. LEONORACielo, pietade! ALVARO: Oh, sorte! I servi portano via il Marchese, mentre Don Alvaro trae seco verso il verone la sventurata Leonora. ATTO SECONDOSCENA I. Villaggio d'Hornachuelos e vicinanze. Grande cucina d'un osteria a pian terreno. A sinistra la porta d'ingresso che d. A destra in fondo un gran focolare ardente con varie pentole; pi. L'oste e l'ostessa, che non parlano, sono affacendati ad ammanir la cena. Alquanti mulattieri fra i quali Mastro Trabuco, ch'. Due contadini, due contadine, la serva ed un mulattiere ballano la Seguidilla. Sopra altra tavola, vino, bicchieri, fiaschi, una bottiglia d'acquavite. L'alcade, uno studente, Mastro Trabuco, Mulattieri, Paesani, Famigli, Paesane, ecc. Tre coppie ballano la Seguidilla. A tempo Leonora in veste virile. COROHol! Mio fratello! Si ritira. Brava, brava! CARLO e COROQui, presso a me . Tutti riprendono i loro posti. Si passano un fiasco. CARLOViva la buona compagnia! TUTTIViva! CARLOalzando il bicchiere Salute qui, l'eterna gloria poi. TUTTIfacendo altrettando. Cos? Con quest'inferno! CARLOE quella personcina con lei giunta,venne pel giubileo? TRABUCONol so. CARLOPer altro. Ah, ah! Per rinfrescarsi. ALCADESar! Bravo! ALCADEProtegger debbo i viaggiator; m'oppongo. Meglio farebbe dirne d'onde venga, ove vada, e chi ella sia. CARLOLo vuoi saper? Ecco l'istoria mia. Son Pereda, son ricco d'onore,Baccelliere mi fe' Salamanca; Sar? Andiam, andiam. SCENA V. Una piccola spianata sul declivio di scoscesa montagna. A destra precipizii e rupi; di fronte la facciata della chiesa della Madonna degli Angeli; a sinistra la porta del Convento, in mezzo alla quale una finestrella; da un lato la corda del campanello. La porta della chiesta . A mezza scena, un po' a sinistra, sopra quattro gradini s'erge una rozza croce di pietra corrosa dal tempo. Donna Leonora giunge ascendendo dalla destra, stanca, vestita da uomo, con pastrano a larghe maniche, largo cappello e stivali. Leonora. LEONORASono giunta! Grazie, o Dio! Estremo asil guesto ! La mia orrenda storia ! Ei disse navigavers' occaso. Ed or mi lascia, mi fugge! Ohim. Fra Melitone parla sempre dall'interno. Melitone, Leonora. MELITONEChi siete? LEONORAChiedo il Superiore. MELITONES'apre alle cinque la chiesa,Se al giubileo venite. LEONORAIl Superiore, per carit? Il motivo? LEONORAUrgente. MELITONEPerch. Che strano fia aspettare aciel sereno. V'annuncio, e se non torno, buona notte. Chiude la finestrella. SCENA VII. Donna Leonora sola. LEONORAAh, s'ei mi respingesse! Fama pietoso il dice; ei miprotegger. Vergin m'assisti. SCENA VIII. Donna Leonora, il Padre Guardiano e Fra Melitone. GUARDIANOChi mi cerca? LEONORASon io. GUARDIANODite. LEONORAUn segreto . E questi santi soli han da saperli! Noi siamo tanti cavoli. GUARDIANOFratello, mormorate? MELITONEOib! Sapete? LEONORACleto il disse. GUARDIANOE volete . No! Se voi scacciate questa pentita. Andr? Presso una fonte, al settimo d. Di fronte vedesi l'altar maggiore illuminato. Dai lati del coro procedono due lunghe file di Frati, con ceri ardenti, che s'inginocchiano dalle due parti. Egli la conduce fuor della chiesa, i Frati gli si schierano intorno. Leonora si prostra innanzi a lui che, stendendo solennemente le mani sopra il suo capo, intuona: GUARDIANOIl santo nome di Dio Signore. Sia benedetto. COROSia benedetto. GUARDIANOUn'alma a piangere viene l'errore,Tra queste balze chiede ricetto; Il santo speco noi le schiudiamo. V'. Dello speco il bronzo. Ne avverta se periglio vi sovrasti,O per voi giunto sia l'estremo giorno . I frati spentii lumi, rientrano collo stesso ordine in chiesa. Il Guardiano si ferma sulla porta e stendendo le braccia verso la parte ov'. Atto TERZOSCENA I. In Italia presso Velletri. Don Alvaro, in uniforme di capitano spagnuolo dei Granatieri del Re, si avanza lentamente dal fondo. Si sentono voci interne a destra. COROAttenti al gioco, attenti, attenti al gioco, attenti ! Oh, notte. Ch'ogni ben mi rapisti! Sar! Muoia! Accorre al luogo onde si udivano le grida; si sente un picchiare di spade, alcuni ufficiali attraversando la scena fuggendo in disordine da destra a sinistra. SCENA II. Don Alvaro ritorna con Don Carlo. ALVAROFuggir! Ferito siete? CARLONo, vi debbo la vita. ALVAROChi erano? CARLOAssassini. ALVAROPresso al campo cos. Salotto nell'abitazione d'un ufficiale superiore dell'esercito spagnuolo in Italia non lungi da Velletri. Nel fondo sonvi due porte, quella a sinistra mette ad una stanza da letto, l'altra . A sinistra presso il proscenio . Si sente il rumore della vicina battaglia. Un Chirurgo militare ed alcuni Soldati ordinanze dalla comune corrono alla finestra. SOLDATIArde la mischia. CHIRURGOguardando con un canocchiale. Prodi i granatieri! SOLDATILi guida Herreros. CHIRURGOCiel! Un Soldato depone una valigia sopra un tavolino. Don Alvaro accenna a Don Carlo di appressarsegli. ALVAROSolenne in quest'ora. Giurami dovete. Far pago un mio voto. CARLOLo giuro. ALVAROSul core cercate. CARLOUna chiave. ALVAROindicando la valigia. Con essa trarrete. Un piego celato! L'affido all'onore,Col! S'ei fosse il seduttore? Desso in mia mano, e vive! Se m'ingannassi? Questa chiave il dica. Apre convulso la valigia, e ne trae un plico suggellato. Ecco i fogli! Che tento! S'arresta. E la f? E questa vita che debbo al suovalor? S'ei fosse quell' Indomaledetto che macchi? Ben mi vegg'io! Getta il plico. Urna fatale del mio destino,Va, t'allontana, mi tenti invano; L'onor a tergere qui venni, e insano. D'un onta nuova nol macchier. Gioia immensa. Che m'innondi il cor ti sento! Potr. Sul davanti a sinistra . All'ingiro sono tende militari, baracche di rivenduglioli, ecc. Una pattuglia entra cautamente in scena, esplorando il campo. COROCompagni, sostiamo,Il campo esploriamo; Non s'ode rumor,Non brilla un chiarore; In sonno profondo. Sepolto ognun sta. Compagni, inoltriamo,Il campo esploriamo,Fra poco la sveglia. Suonare s'udr. Entra Don Alvaro pensoso. ALVARON. Messaggio non v'inviava. Don Alvaro, l'Indiano? ALVAROOh tradimento! Sleale! Il segreto fu dunque violato? CARLOFu illeso quel piego,L'effigie ha parlato. Don Carlos di Vargas, tremate io sono. ALVAROD'ardite minacce. Non m'agito al suono. CARLOUsciamo all'istante. Un deve morire. ALVAROLa morte disprezzo,Ma duolmi inveire. Contr'uom che per primo. Amistade m'offria. CARLONo, no, profanato. Tal nome non sia. ALVARONon io, fu il destino,Che il padre v'ha ucciso. Non io che sedussi. Quell'angiol d'amore. Ne guardano entrambi,E dal paradiso. Ch'io sono innocente. Vi dicono al core. CARLOAdunque colei? ALVAROLa notte fatale. Io caddi per doppia. Ferita mortale; Guaritone, un anno. In traccia ne andai,Ahim! Ella vive, gran Dio! CARLOS! Gran Dio, quell'angelo ! Fra noi dischiudesi. Insanguinato avello. Come chiamar fratello. Chi tanto a me rap! Col brando mio. Un sicario uccider! Andiam! Sguainano le spade e si battono furiosamente. SCENA IX. Accorre la pattuglia del campo a separarli. COROFermi! Arrestate! CARLOfurente. No - la sua vita o la mia - tosto. COROLunge di qua si tragga. ALVAROfra s? Pietoso Iddio,Tu ispira, illumina il mio pensier. Al chiostro, all'eremo, ai santi altari. L'oblio, la pace chiegga il guerrier. Esce. Si allontanano poco a poco. SCENA X. Spunta il sole; il rullo dei tamburi e lo squillo delle trombe danno il segnale della sveglia. La scena va animandosi a poco a poco.
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January 2017
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